La missione OSIRIS-REx della NASA riparte per raggiungere l'asteroide Apophis che nel 2029 passerà vicino la Terra

La sonda OSIRIS-REx della NASA che ha portato sulla Terra preziosi campioni dell’asteriode Bennu è ora impegnata in un lungo viaggio per studiare un altro asteroide, Apophis. Ora la sonda spaziale si è imbarcata in una missione secondaria per esplorare e avvicinarsi ad Apophis, un asteroide in passato ritenuto una minaccia per la Terra.

La navicella spaziale ha sfruttato il suo ritorno in prossimità della Terra per lanciarsi in rotta verso Apophis. Ha acceso i motori circa 20 minuti dopo aver rilasciato la capsula di rientro contenente materiale incontaminato di Bennu.

Vicino Venere nel 2029

Questo viaggio complesso porterà la sonda molto più vicino al Sole di quanto fosse stato originariamente progettato. Passando nell’orbita di Venere diverse volte, OSIRIS-REx incontrerà l’asteroide Apophis, noto anche come asteroide 99942, l’8 aprile 2029. La sonda questa volta non raccoglierà campioni da Apophis, ma studierà l’asteroide per 18 mesi. 

Queste operazioni di prossimità includeranno l’imaging e la mappatura dell’asteroide e una manovra di rendezvous ravvicinato come quella utilizzata per ottenere materiale da Bennu nell’ottobre 2020. Anche se non potremo analizzare parti di Apophis sulla Terra, questo spostamento fornirà informazioni uniche sul suo sottosuolo, sulla sua composizione e sulle sue proprietà.

Apophis è un oggetto vicino a noi intrigante e di alto profilo. Un tempo si pensava che l’oggetto di circa 340 metri avesse la possibilità di schiantarsi sulla Terra nel 2068. Oggi invece non è più considerato una minaccia e la danza celeste del Sistema solare offrirà invece la possibilità di avvicinarsi a questo oggetto.

Apophis vs Bennu

Il prossimo avvicinamento ravvicinato di Apophis alla Terra passerà a circa 32.000 chilometri da noi venerdì 13 aprile 2029. Sebbene per alcuni sia una data infausta, offre all’umanità una grande opportunità per studiare l’asteriode e imparare di più anche sull’evoluzione del sistema solare. “Apophis è un tipico asteroide vicino alla Terra”, ha detto Olivier Hainaut, un astronomo che lavora sui NEO presso l’Osservatorio europeo meridionale (ESO). 

“Studiandolo, impareremo di più su questi oggetti, la maggior parte dei quali si sono formati nello stesso luogo della Terra”, ha detto Hainaut. “In un certo senso, puoi considerare Apophis e i NEO come briciole rimaste durante la creazione della Terra”. Bennu è un asteroide di tipo B ricco di carbonio, ma Apophis è un asteroide di tipo S, composto principalmente da silicato e ferro nichel. 

Queste reliquie di quell’era primordiale sono comuni nel sistema solare interno e potrebbero svelare segreti indicibili sull’origine dei pianeti e sui processi che hanno portato alla loro formazione. A causa delle sue proprietà comuni, sarà utile anche per gli sforzi di protezione planetaria. “È molto interessante dal punto di vista scientifico e molto interessante per la protezione della Terra”, ha detto Hainaut. “Anche se Apophis non è pericoloso, ci aspettiamo che sia molto simile ad altri NEO che potrebbero entrare in collisione con la Terra”.

Molteplici passaggi ravvicinati

Ma un asteroide potrebbe non essere quello che sembra. OSIRIS-REx ha scoperto che Bennu ha una superficie di che si comportava, sorprendentemente, come una vasca di palline. Quindi non sapremo com’è Apophis finché la sonda non lo vedrà da vicino. Lo Small Bodies Assessment Group della NASA ha recentemente chiesto all’agenzia di trovare un modo per volare vicino ad Apophis prima del suo incontro ravvicinato con la Terra. 

Il gruppo ha dichiarato che “fornirebbe un’indagine completa di questa straordinaria opportunità. Quantificare e comprendere in tempo reale le conseguenze delle maree planetarie e l’evoluzione degli asteroidi. Raccogliere importanti informazioni sulla struttura interna di Apophis, che altrimenti non sarebbero ottenibili”, ha affermato il gruppo. 

Altrove, è in corso di organizzazione un workshop (rif.) per il 2024 per esplorare le opportunità di collaborazione internazionale sia per le osservazioni dalla Terra che per le potenziali indagini in situ su Apophis. Se queste missioni extra avvengano o meno, OSIRIS-REx fornirà ulteriori pezzi del puzzle.

Sofia Bianchi

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