Scoperta la seconda particella cosmica più energetica tra quelle rilevate, chiamata Amaterasu in onore della Dea del Sole e dell'Universo

Nel corso degli anni, gli scienziati sono riusciti a svelare l’esistenza di alcune misteriose particelle, facendo avanzare l’intero campo della fisica. Un esempio ? La particella di Dio, ovvero il bosone di Higgs, che conferisce a tutte le altre particelle la massa. Ma ora abbiamo una nuova particella. Si chiama particella Amaterasu ed è un raggio cosmico incredibilmente energetico. 

Un energia elevatissima

Questa particella ha un livello di energia un milione di volte maggiore di quello che può essere generato negli acceleratori di particelle più potenti. Sembra che sia caduta sulla Terra sotto una pioggia di altre particelle meno energetiche. Come tutte, queste particelle provengono da regioni lontane dello spazio e sono conosciuti come raggi cosmici. Quest’ultima è stata soprannominata Amaterasu in onore di Amaterasu Ōmikami, la dea del sole e dell’universo, nella mitologia giapponese.

Proprio come il suo omonimo mitologico, anche la particella Amaterasu è avvolta nel mistero. I suoi scopritori, tra cui il ricercatore Toshihiro Fujii, non sanno ne da dove provenga, né di cosa si tratti. Inoltre, non sono ancora sicuri di quale tipo di processo violento e potente possa aver dato origine a qualcosa di così energetico. “Questa è la particella carica più energetica mai rilevata dall’esperimento Telescope Array “, ha detto Fujii.

La speranza è che, la particella Amaterasu, possa contribuire a creare un ramo completamente nuovo dell’astrofisica. I raggi cosmici ad alta energia sono estremamente rari, ma Fujii ha affermato che la particella ha un livello energetico mai visto in 30 anni di rilevamenti di raggi cosmici. 

Un messaggero cosmico

Infatti, quando i ricercatori hanno avvistato la Amaterasu, inizialmente hanno pensato che il rilevamento dovesse essere un errore. “Ho pensato che sarebbe stato un mio errore o un bug. Poi dopo aver controllato i dettagli dell’evento, ero entusiasta di scoprire che non si trattava di un errore”, ha detto Fujii.

Individuata per la prima volta dall’esperimento Telescope Array il 27 maggio 2021, la particella Amaterasu mostra un’energia di 224 exa-elettronvolt (EeV). Un EeV equivale a 10¹⁸ elettronvolt. Siamo in presenza del secondo raggio cosmico più energetico mai scoperto, dopo il raggio Oh my God. Quest’ultima rilevata nell’ottobre 1991 dalla telecamera Fly’s Eye a Dugway Proving Ground, aveva un’energia di 320 EeV. “La particella Amaterasu dovrebbe essere un importante messaggero dell’universo riguardo a fenomeni estremamente energetici. Ma dobbiamo svelare l’origine di questa misteriosa particella”, ha spiegato Fujii.

Al momento rileviamo alcun oggetto astrofisico, o evento cosmico, nella direzione da cui sembra provenire la particella. Per questa ragione, gli scienziati non hanno ben chiaro cosa abbia portato alla sua creazione. Ma, anche se le origini sono attualmente sconosciute, Fujii ha alcune strade di indagine da seguire. 

La probabile genesi Amaterasu

È importante sottolineare, che alcune di queste idee, potrebbero estendersi oltre il Modello Standard della fisica delle particelle. Il modello è la migliore descrizione che abbiamo dell’insieme delle particelle dell’universo e di come ciascuna di queste interagisca con le altre. 

“E’ molto probabile che la particella sia stata accelerata da fenomeni estremamente energetici, come i raggi gamma o un getto proveniente da un buco nero supermassiccio al centro delle galsssie”, ha detto Fujii. “Un’altra possibilità è la creazione in uno scenario esotico come il decadimento della materia oscura. Una nuova particella sconosciuta oltre il Modello Standard”.

Il team va a caccia di raggi cosmici con il Telescope Array, nello Utah, dal 2008. Ora continuerà a farlo con una sensibilità quadruplicata grazie ad i nuovi aggiornamenti. Gli osservatori di prossima generazione, saranno ancora più efficaci ed aiuteranno gli scienziati a intraprendere un’indagine più dettagliata sulla particella Amaterasu. “Sono personalmente entusiasta di aver trovato un nuovo mistero da risolvere nella scienza”, ha concluso Fujii. 

Stefano Gallotta

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