La sonda NASA Psyche raggiungerà il suo omonimo asteroide per studiare la sua composizione che potrebbe essere simile al nucleo terrestre

La missione Psyche della Nasa verso un asteroide

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La NASA lancerà entro la fine di questo mese la sonda Psyche diretta verso l’omonimo asteroide. La missione invierà il veicolo spaziale in un viaggio di 3,5 miliardi di km verso l’asteroide 16Psyche. Questo asteroide non è una semplice roccia spaziale. Potrebbe essere il nucleo metallico di un pianeta i cui strati esterni sono stati strappati via molto, molto tempo fa. 

Se l’agenzia ha ragione su questa ipotesi, 16Psiche ha il potenziale per offrirci un modo unico per studiare il nucleo della Terra. Entrambi potrebbero avere composizioni metalliche simili, ma anche se le ipotesi non fossero corrette, ci sarebbe comunque motivo di festeggiare. Come dice Lindy Elkins-Tanton, la ricercatrice principale di Psiche, la l’alternativa su Psiche potrebbe essere è altrettanto intrigante quanto la prima ipotesi.

Le due ipotesi

16Psiche è fatto di materiale che si è formato vicino al Sole, ma poi si è ridotto in modo tale che gli atomi di ossigeno si distaccarono dagli atomi di ferro. A loro volta, quest’ultimi sarebbero diventati la forma metallica dell’asteroide. “Questo è un tipo di materiale che è stato ipotizzato dagli scienziati planetari per molto tempo. In realtà non ne abbiamo mai trovato nessuno prima”, ha detto Elkins-Tanton. “Si pensi cosa significa avere un solo oggetto come Psiche nell’intero Sistema Solare

“L’altra idea è che Psiche sia una sorta di corpo primordiale non fuso. Formato dai primissimi materiali del sistema solare che si sono riuniti sotto la gravità”, ha detto Ben Weiss, vice ricercatore principale della missione Psiche. In tal caso, vedremmo uno straordinario fossile del Sistema Solare primordiale. 

In entrambe le ipotesi, questa impresa ambiziosa è destinata a concludersi traguardi che verranno segnati sulle pagine dei nostri libri di astronomia. Infatti, Psiche ha già segnato parecchi traguardi.

Propulsione fantascientifica

David Oh, ingegnere capo delle operazioni presso il Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA, afferma che questa sarà la prima missione a utilizzare i propulsori ad effetto Hall nello spazio interplanetario. In sostanza, questi propulsori, utilizzano l’elettricità per ionizzare il gas xeno. La ionizzazione è il processo che rimuove o aggiunge uno o due elettroni dagli atomi che compongono una sostanza, che in questo è un gas. 

Dopo la ionizzazione, gli atomi acquisiscono una carica diventando ioni. Gli ioni carichi formano un campo elettrico che può, attraverso una serie di passaggi, creare spinta. “Escono dal propulsore andando a 15 chilometri al secondo”, ha detto Oh. “È cinque volte più veloce della velocità del carburante che esce da un normale razzo chimico. Trenta anni fa, quando ero uno studente, ho lavorato sui propulsori ad effetto Hall. All’epoca era considerata una tecnologia esoterica e futuristica. Sembrava il genere di cose di cui si sentiva parlare in Star Wars e Star Trek”.

I propulsori della sonda della NASA Psyche avranno una luce blu. Credit: NASA

Sfruttando questa tecnologia, la navicella spaziale Psyche dovrebbe raggiungere il suo obiettivo metallico nel 2029. Sembra un periodo lungo, ma la strada che intercorre tra la sonda Psyche della NASA e l’asteroide è molto complessa. “Il lancio è solo l’inizio”, ha detto Oh.

Il percorso Pysche verso l’asteroide

Dopo essere decollata dal nostro pianeta con un Falcon Heavy di SpaceX, Psiche inizierà a muoversi verso il suo obiettivo situato tra Marte e Giove. Poi entrano in gioco i propulsori ionici. “Questi propulsori possono funzionare per lunghi periodi di tempo” ha detto Oh. “La spinta lo accelera fino alle alte velocità di cui abbiamo bisogno per poter navigare verso Marte”.

Una volta che la navicella avrà raggiunto le vicinanze di Marte, si immergerà nell’influenza gravitazionale del Pianeta Rosso per essere lanciata come una fionda verso l’asteroide 16Psiche. “Poi riavvieremo il nostro sistema di propulsione ionica e lo useremo per compiere il resto del nostro viaggio verso Psiche”.

Una volta raggiunta la sua destinazione, la sonda raggiungerà la più alta delle quattro orbite pianificate attorno all’asteroide. In questa fase, verranno raccolti molti dati sulla roccia spaziale. Infine lentamente, la sonda NASA Psyche, scenderà in orbite più vicine all’omonimo asteroide. A quel punto una serie di strumenti di misurazione entreranno in gico. Uno spettrometro di neutroni a raggi gamma in grado di indagare sul tipo di elementi che compongono l’asteroide e due magnetometri per comprendere il campo magnetico dell’oggetto.

Stefano Gallotta

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