La sonda spaziale EUCLID della ESA ha corretto un errore che non gli permetteva di fissare le stelle guida per catturare immagini perfette

Il detective dell’universo oscuro dell’Agenzia spaziale europea (ESA), la sonda EUCLID, ha individuato le sue stelle guida, che aveva perso a causa di un’errata identificazione. Adesso può ora iniziare a indagare sulla materia oscura e sull’energia oscura. La materia oscura  rappresenta l’85% della materia presente nell’universo, ma è invisibile. L’ energia oscura fa sì che il cosmo si espanda a un ritmo sempre crescente. 

I raggi cosmici e particelle cariche del Sole

EUCLID è partito il 1° luglio e ha intrapreso un viaggio di quattro settimane fino al punto di Lagrange L2. Sebbene la sonda abbia raggiunto la sua destinazione in sicurezza, i suoi operatori hanno notato un problema dopo che la navicella spaziale ha scattato le sue prime incredibili immagini del cosmo. Il sensore di guida fine di EUCLID aveva difficoltà a trovare le sue stelle guida, che usa per la navigazione. Sono quindi cruciali per consentirgli di puntare in precise zone del cielo. 

La causa di questo problema erano i raggi cosmici, particelle cariche che il Sole emette durante i periodi di elevata attività solare. I raggi cosmici stavano colpendo il sensore di guida, creando segnali che EUCLID identificava erroneamente come stelle. Inoltre, la luce diffusa dal Sole e i raggi X interferivano con la navicella spaziale. Di conseguenza, gli artefatti causati da questa interferenza occasionalmente superavano in numero le stelle reali individuate.

Un esempio lampante dell’effetto di questo difetto sulle operazioni di EUCLID è l’immagine di un campo stellare distante che mostra strani anelli e lacci. Sebbene suggestivi, non sono utili nella ricerca dei modelli che potrebbe rivelare indizi sull’energia oscura e sulla materia oscura. Questa tipologia di problema si verificano spesso durante la fase di messa in servizio di un veicolo spaziale.  

Un’immagine di Euclid mostra gli anelli e i vortici che si sono verificati quando il sensore di guida fine della navicella ha perso in modo intermittente le sue stelle guida. Credit: ESA

Il software correttivo

Il team della missione ha creato una patch software che è stata applicata per la prima volta, hanno detto i funzionari dell’ESA (rif.). Dopo essere stato aggiornato e sottoposto a 10 giorni di test in orbita, il Fine Guidance Sensor funziona come previsto e le stelle guida di EUCLID sono state nuovamente localizzate.

I nostri partner industriali, Thales Alenia Space e Leonardo, sono tornati al tavolo da disegno e hanno rivisto il modo in cui il sensore Fine Guidance identifica le stelle”, ha affermato nella nota Micha Schmidt, responsabile delle operazioni della navicella spaziale EUCLID. “Dopo un grande sforzo e in tempi record, ci è stato fornito un nuovo software di bordo da installare sulla navicella spaziale. Abbiamo testato attentamente l’aggiornamento del software passo dopo passo in condizioni di volo reali per l’osservazione obiettivi.”

La sonda EUCLID è ora pronta a riprendere l’importantissima fase di verifica delle prestazioni, interrotta ad agosto, durante la quale verranno eseguiti i test finali. “La fase di verifica delle prestazioni interrotta ad agosto è ora ripresa a pieno titolo e tutte le osservazioni sono state effettuate correttamente”, spiega nella nota Giuseppe Racca, responsabile del progetto. “Questa fase durerà fino alla fine di novembre. Siamo fiduciosi che i risultati della missione si dimostreranno eccezionali e che le regolari osservazioni scientifiche potranno iniziare successivamente”. Questo è l’ultimo passo prima che EUCLID possa iniziare a indagare sull’universo oscuro. 

Gli obiettivi della missione

EUCLID esaminerà circa un terzo del cielo sopra la Terra, guardando indietro oltre 10 miliardi di anni di storia cosmica. Mapperà modelli 3D delle galassie, per vedere come ha preso forma l’universo e quale ruolo ha avuto materia oscura. La sonda esaminerà anche i disturbi galattici su larga scala per vedere l’influenza dell’energia oscura mentre allontana le galassie sempre più velocemente. 

“Ora arriva l’entusiasmante fase di test di Euclid in condizioni di tipo scientifico. Non vediamo l’ora di ricevere le prime immagini che mostrano come questa missione rivoluzionerà la nostra comprensione dell’universo oscuro”, ha detto nella dichiarazione Carole Mundell, direttrice scientifica dell’ESA.

Stefano Gallotta

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