Un gruppo di ricercatori ha identificato e mappato tridimensionalmente una bolla di galassie, Ho'oleilana, fossile del Big Bang

La bolla di galassie residuo fossile del Big Bang

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Gli astronomi hanno scoperto (rif.) un’immensa bolla di galassie che potrebbe essere un residuo “fossile” del Big Bang. La bolla cosmica a circa 820 milioni di anni luce dalla Terra è larga un miliardo di anni luce. Si trova all’interno di una rete di galassie chiamata Ho’oleilana. Il termine è tratto dal canto hawaiano della creazione Kumulipo. 

Queste strutture massicce come Ho’oleilana, nascono nell’universo come risultato di piccole increspature nel materia calda, densa e uniforme presente all’inizio del cosmo. Queste increspature di densità, chiamate oscillazioni acustiche barioniche (BAO), sono cresciute mentre l’universo attraversava gli istanti del Big Bang. Grazie alle increspature sono nate importanti strutture cosmiche ed influenzato la distribuzione delle galassie. Tuttavia, questa è la prima identificazione di una singola struttura associata ad un BAO. 

Ho’oleilana

La bolla stessa è composta da strutture già identificate. Parliamo di alcune delle più grandi disposizioni di materia dell’universo. Ciò include diversi superammassi, o gruppi di ammassi di galassie, che contengono ciascuno 10 ammassi e si estendono fino a 200 milioni di anni luce. Nel cuore di Ho’oleilana si trova il superammasso del Bootes e il vuoto del Bootes, uno spazio di nulla largo 330 milioni di anni luce. 

“Non la stavamo cercando. È così enorme che si estende fino ai bordi del settore del cielo che stavamo analizzando”, ha detto in una nota Brent Tully, leader dello studio e astronomo dell’Università delle Hawaii. “La densità delle galassie, è una caratteristica molto grande del previsto. Il diametro di un miliardo di anni luce va ben oltre le aspettative teoriche”.

Tully ha aggiunto che le caratteristiche della bolla di galassie Ho’oleilana sono in accordo con la teoria del Big Bang. Allora il BAO che l’ha originata deve essere più vicino alla Terra del previsto e potrebbe avere implicazioni sulla rapidità con cui l’universo si è espanso. La bolla è stata trovata utilizzando i set di dati raccolti da Cosmicflows-4, pubblicati nel 2022 e segna la più grande raccolta di distanze precise delle galassie.

La formazione della Superbolla

Circa 380.000 anni dopo la nascita del cosmo, lo spazio era un mare di elettroni e protoni. Questa sostanza è nota come plasma che quando si è raffreddato, ha consentito la formazione degli atomi e la nascita della materia. Le regioni eccessivamente dense collassarono sotto la loro stessa gravità. A questo processo si oppose la radiazione del Big Bang che spingeva la materia in pezzi. Il tiro alla fune cosmico tra gravità e radiazione fece increspare il plasma. 

La dimensione della più grande di queste increspature è determinata dalla velocità con cui un’onda sonora poteva viaggiare attraverso il plasma. Questa dimensione si è rivelata essere di circa 500 milioni di anni luce e, una volta che il plasma si è raffreddato, ha lasciato dietro di sé vaste impronte di increspature 3D. Man mano che l’universo invecchiava ulteriormente, le galassie iniziarono a formarsi ai picchi di densità con bozzoli tremendamente ampi a forma di bolle.  

Nel 2014, la stessa squadra ha identificato il Superammasso di Laniakea, che ospita la Via Lattea e circa 100.000 altre galassie. Ma è largo solo 500 milioni di anni luce, ovvero la metà della larghezza di Ho’oleilana. Il Supercluster di Laniakea corre fino al bordo di questa bolla più grande. 

Una mappa 3D

Tracce di Ho’oleilana sono già state scoperte in passato. Nel 2016, la Sloan Digital Sky Survey ha identificato parte della sua struttura a conchiglia. Ma la reale portata delle sue dimensioni è rimasta nascosta fino ad ora. Anche i lavori precedenti non erano riusciti a collegare la bolla cosmica con i BAO.

“Sono il cartografo del gruppo e la mappatura di Ho’oleilana in tre dimensioni ci aiuta a comprenderne il contenuto e la relazione con l’ambiente circostante”, ha affermato nella dichiarazione Daniel Pomarede, ricercatore presso l’Università CEA Paris-Saclay. “È stato un processo straordinario costruire questa mappa e vedere come la gigantesca struttura a conchiglia di Ho’oleilana è composta da elementi”.

Stefano Gallotta

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