Un parasole spaziale posto nel punto L1 potrebbe ridurre i raggi solari che colpiscono la Terra e ridurre il cambiamento climatico

Parasole spaziale per combattere il cambiamento climatico

EcoNews

Un gruppo scientifico, sta studiando un parasole spaziale per contrastare il cambiamento climatico globale. L’idea è stata discussa per anni, ma la Planetary Sunshade Foundation, sta producendo documenti che supportano il concetto e mettono in luce la praticità dell’approccio. Un parasole planetario, consiglia la fondazione, potrebbe essere la soluzione migliore per la gestione della radiazione solare. Questa tecnologia potrebbe essere una parte fondamentale negli sforzi globali per contrastare il cambiamento climatico in corso sulla Terra.

Il limite del 2° centigradi

Per annullare gli effetti del cambiamento climatico sono tre gli approcci fondamentali. Riduzione delle emissioni, rimozione dell’anidride carbonica e gestione della radiazione solare. Esiste un accordo internazionale per cercare di evitare che la temperatura media mondiale superi gli 1,5° C rispetto alle medie attuali. 

Detto questo, i ricercatori sul cambiamento climatico hanno riferito che il nostro pianeta potrebbe superare 1,5° C nel prossimo decennio. Nel frattempo sulla Terra sono in aumento gli episodi di condizioni meteorologiche estreme, la tendenza all’innalzamento del livello del mare, gli incendi diffusi e lo scioglimento delle calotte polari. 

Per Morgan Goodwin, il direttore esecutivo della Planetary Sunshade Foundation, ha chiarito che le attuali strategie di decarbonizzazione sono necessarie, ma non sono sufficienti. La riduzione delle emissioni di anidride carbonica attraverso l’utilizzo di fonti energetiche a basso contenuto di carbonio per ottenere una minore produzione di gas serra che permeano l’atmosfera terrestre.

“Per evitare gli impatti peggiori del cambiamento climatico, il mondo dovrebbe eliminare rapidamente l’uso dei combustibili fossili. Rimuovere giga tonnellate di carbonio dall’atmosfera e limitare la radiazione solare in arrivo”, ha detto Goodwin. Di tutti i metodi studiati per ridurre la radiazione solare, il parasole spaziale presenta molti vantaggi che meritano un investimento.

Strategie di costruzione

Presentato come una megastruttura nello spazio, un parasole spaziale contro il cambiamento climatico, verrebbe installato nel punto Lagrange-1 (L1) Sole-Terra. Una volta installato, potrebbe ridurre la forzante radiativa. Questa forza, rappresenta l’intrappolamento del calore nell’atmosfera dovuto alle emissioni di gas serra.

La fondazione afferma che la costruzione di un parasole planetario è possibile, attingendo alla tecnologia iniziale delle vele solari già utilizzata. “Il rapido progresso tecnologico dei sistemi di lancio spaziale ha fatto sì che i costi per l’invio di materiali e persone nello spazio è diminuito rapidamente”. Secondo la fondazione esistono due possibili strategie di costruzione degli ombrelloni. 

“Stiamo valutando due opzioni e pensiamo che se verrà costruito il parasole planetario, le fasi iniziali della costruzione saranno un’architettura lanciata dalla Terra. Le fasi successive utilizzeranno risorse spaziali e costruzioni nello spazio”, spiega il sito web del gruppo. “La nostra sopravvivenza come civiltà dipende dalla nostra capacità di cambiare saggiamente e intenzionalmente il modo in cui interagiamo con il nostro pianeta”, ha affermato Goodwin.

I punti salienti del rapporto del Congresso

L’anno scorso, la Casa Bianca ha pubblicato un rapporto del Congresso sui percorsi di governance di geoingegneria. Il documento rappresenta un solido passo avanti nella creazione di un quadro d’investimenti nella ricerca in questo campo. Nel giugno di quest’anno, l’Ufficio per le politiche scientifiche e tecnologiche ha pubblicato il rapporto incaricato dal Congresso sulla possibile alterazione della radiazione solare.

Il documento evidenzia diverse aree chiave prioritarie. Tra i vari aspetti, la l’analisi degli impatti climatici e ambientali della modificazione della radiazione solare. Valutare inoltre i potenziali risultati sociali e le conseguenze ecologiche esaminando come potrebbe svolgersi la ricerca cooperativa tra partner internazionali.

Il rapporto riconosce anche che la ricerca sugli impatti della modificazione della radiazione solare fino ad oggi è stata frammentata, piuttosto che essere il prodotto di una strategia globale. Di conseguenza, esistono sostanziali lacune conoscitive e incertezze in molte aree critiche.

Incertezze, rischi, sfide

All’inizio di quest’anno, la Commissione globale sulla gestione dei rischi derivanti dal superamento del clima ha pubblicato il suo rapporto. Questo gruppo indipendente ha raccomandato una strategia per ridurre i rischi qualora ci sia il superamento della soglia critica di 1,5° C. Nel rapporto si parla di parasole spaziale, iniezione di aerosol stratosferici, assottigliamento dei cirri e schiarimento delle nubi marine. Tutte tecniche di modifica della radiazione solare (SRM).

“Ma l’SRM contrasterebbe il cambiamento climatico in modo imperfetto e porrebbe gravi incertezze, rischi e sfide di governance”, riporta lo studio della commissione. “Le lacune nella governance dell’SRM sono le più acute”, afferma il rapporto. “Come può essere studiato e valutato senza distrarre dalle riduzioni essenziali delle emissioni di gas serra ? Chi decide se intraprendere l’SRM e in quali condizioni ? Come potrebbero essere risolte le differenze tra i paesi su questa questione ?”

Goodwin della Planetary Sunshade Foundation conclude che “quest’anno si chiuderà come l’anno più caldo mai registrato, superando il 2022 che a sua volta aveva superato il 2021”. Se un parasole spaziale che devia i raggi solari rimanga o meno una brillante prospettiva per combattere il cambiamento climatico è ancora da stabilire. 

Martina De Luca

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *