I funzionari della Roscosmos hanno confermato che la Russia rimane a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) fino al 2028

La Russia rimane a bordo della ISS fino al 2028

AstropillsCuriosità

La partenza della Russia dalla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) non è più imminente, il Cremlino rimane a bordo fino al 2028. L’anno scorso, poco dopo che la Russia ha invaso l’Ucraina, i funzionari della Roscosmos hanno affermato che avrebbe lasciato la partnership con la ISS dopo il 2024. IL progetto prevedeva anche la costruzione del proprio avamposto nell’orbita terrestre bassa.

Dietrofront Russo

La vaga data di abbandono del progetto, lasciava intendere quanto è accaduto: la Russia rimane a bordo della ISS ancora per qualche anno. Ed è esattamente quello che accadrà, “La Russia ha confermato che sosterrà le operazioni continue della stazione fino al 2028”, hanno scritto i funzionari della NASA in un aggiornamento (rif.).

Gli altri principali partner della ISS, le agenzie spaziali di Europa, Canada e Giappone, hanno aderito fino al 2030. Insieme alla NASA, queste agenzie si assumeranno l’impegno, di tenere in piedi il laboratorio orbitante, fino alla fine prevista della sua vita operativa. I partner della ISS hanno iniziato a costruire il laboratorio orbitante nel 1998, ed è stato continuamente occupato da equipaggi di astronauti a rotazione dal novembre 2000.

Durante questo periodo, 266 persone provenienti da 20 paesi diversi hanno visitato la ISS e condotto più di 3.300 esperimenti nelle sue condizioni di microgravità uniche. “Ora, nel suo terzo decennio di attività, la stazione è nel decennio dove può massimizzare il ritorno scientifico. I risultati arrivano, nuovi vantaggi si stanno concretizzando e ricerche innovative si stanno basando sul lavoro precedente”.

La futura stazione orbitante

Sebbene la ISS contenga ancora una notevole quantità di vita, la NASA si sta già preparando a passare il testimone in orbita terrestre bassa (LEO). L’agenzia sta finanziando lo sviluppo di più concetti di stazione spaziale privata, con la speranza che almeno uno di essi sia attivo e funzionante prima che la ISS incontri la sua fine in un rientro infuocato nell’atmosfera terrestre.

Una presenza sostenuta con equipaggio in LEO nel lungo periodo è la chiave per la ricerca dell’umanità per estendere la sua impronta sulla Luna e su Marte. Gli avamposti commerciali LEO, non solo ci permetteranno di continuare a imparare come la vita a gravità zero influisce sul corpo, ma contribuiranno anche a stimolare un’economia orbitale che può guidare l’espansione nello spazio profondo.

Sofia Bianchi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *