Il render del telescopio spaziale James Webb

L’osservatorio spaziale di nuova generazione della NASA, il James Webb Space Telescope, traccia con successo un asteroide in movimento nel Sistema Solare. Un piccolo test per affinare le sue immense possibilità, mentre si avvicina la fine del suo periodo di messa in servizio.

Il rilevamento riuscito di un oggetto piccolo e relativamente vicino, mostra che il telescopio può “tenere d’occhio” anche gli oggetti del Sistema Solare. Non solo progettato per le galassie, le stelle e altri oggetti lontani, si allargano le potenzialità che dovrebbe mostrare nei, probabili, 20 anni di vita.

“Man mano che avanziamo con la messa in servizio, testeremo altri oggetti che si muovono a varie velocità per verificare di poter studiare con Webb oggetti che si muovono in tutto il sistema solare”, ha scritto in un comunicato la NASA in un post sul blog il 19 maggio. Aggiungendo che l’osservatorio è “quasi pronto” per iniziare le osservazioni scientifiche. La capacità di James Webb di vedere i bersagli vicini gli consentirà di osservare di tutto. Dagli oggetti ghiacciati nella fascia di Kuiper, alle lune potenzialmente abitabili intorno i pianeti giganti gassosi del nostro Sistema Solare, ha osservato l’agenzia.

James Webb traccia l’asteroide 6841 Tenzing

L’asteroide selezionato per il test di osservazione era 6841 Tenzing, un asteroide della cintura principale intitolato a Tenzing Norgay. L’alpinista tibetano è stato uno dei primi due individui conosciuti a raggiungere la vetta dell’Everest, insieme a Edmund Hillary. Per coincidenza, queste osservazioni di James Webb capitano proprio nei giorni del 69° anniversario del della loro impresa 29 maggio 1953. “Bryan Holler, presso lo Space Telescope Science Institute, ha potuto scegliere tra 40 possibili asteroidi per testare il tracciamento di un bersaglio mobile”, ha detto in un post Heidi Hammel, scienziata interdisciplinare del Space Telescope Science Institute per le osservazioni nel Sistema Solare.

Il telescopio James Webb deve però affrontare sfide aggiuntive nel tracciare un bersaglio in movimento. La NASA afferma che orientare, dalle zone fredde a quelle più calde, lo specchio primario del telescopio, potrebbe influenzare la delicata simbiosi specchio/strumenti. Ma la scienziata Hammel ha dichiarato che i benefici che darà alla comprensione dei giganti gassosi esterni del Sistema Solare, saranno ampiamente ripagati. Urano e Nettuno sono stati “visitati” tramite sorvolo solo dalla navicella spaziale Voyager 1 della NASA.

Le potenzialità di James Webb per oggetti vicini

“È stata la mancanza di una nuova missione per questa regione del Sistema Solare che mi ha fatto sperare in James Webb anni fa. Il team spera di studiare la chimica e la dinamica dell’atmosfera superiore di questi pianeti. James Webb, permetterà inoltre di analizzare l’atmosfera più profonda che abbiamo studiato con strutture datate per decenni”. Altri obiettivi scientifici pianificati all’interno del sistema solare includono gli anelli di Saturno. Molto interesse ha suscitato anche la densa atmosfera della luna Titano. Ma saranno sicuramente molto osservati i diversi oggetti ghiacciati nella cintura di Kuiper e i pennacchi che emergono dalla luna ghiacciata Europa visti nel filmato del telescopio spaziale Hubble.

Europa è un obiettivo della missione Europa Clipper della NASA ed è probabile che le osservazioni James Webb aiuteranno quella futura navicella spaziale con il suo lavoro. “Abbiamo in programma di acquisire immagini ad alta risoluzione di Europa per studiarne la superficie e cercare l’attività del pennacchio e i processi geologici attivi”, ha affermato la Hammel. “Se individuiamo un pennacchio, useremo la spettroscopia di James Webb per analizzare la composizione del pennacchio”.

Il telescopio dovrebbe completare la sua messa in servizio entro la metà di Giugno. Poi entreremo in un periodo di fermento per la comunità scientifica con la testa all’in su. Hammel ha dichiarato con molto entusiasmo che circa il 7% delle osservazioni del primo anno di James Webb sarà dedicato al Sistema Solare.

Sofia Bianchi

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