L'equipaggio di Inspiration4

Un razzo della SpaceX, il Falcon 9, ha trasportato quattro “turisti” spaziali nella notte di mercoledì dal Kennedy Space Center in Florida. Per la prima volta, un equipaggio composto esclusivamente da civili ha orbitato intorno al globo terrestre per 3 giorni. La traiettoria ha portato gli astronauti a un’altitudine di 357 miglia (575 chilometri), che è più profonda nello spazio rispetto alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS).

Alcuni hanno iniziato prima e molti seguiranno“, ha detto Jared Isaacman, il miliardario di 38 anni che ha noleggiato il volo. “Il lancio di Inspiration4 ci ricorda cosa si può ottenere quando collaboriamo con l’industria privata!” ha twittato l’amministratore della NASA Bill Nelson prima del lancio. Inspiration4 si è conclusa con successo, ma quali sono le considerazioni che possiamo trarre ?

Inspiration4 apre l’era del turismo spaziale?

La maggior parte dei viaggi nello spazio rimarrà per il momento di competenza degli astronauti professionisti e delle persone estremamente ricche. SpaceX non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito, ma s’ipotizza un costo di decine di milioni di dollari. Non è il futuro dei viaggi spaziali che molti immaginavano. Ma Inspiration4 mostra che le opportunità per le persone “normali” di andare nello spazio, anche se poche e distanti nel tempo tra loro, sono realtà. “È una pietra miliare nell’accesso umano allo spazio. In un senso molto semplicistico, significa che chiunque può andare“, afferma lo storico spaziale John Logsdon, professore emerito allo Space Policy Institute della George Washington University. 

Il volo è stato progettato ed eseguito in modo automatico. Ma nonostante questo l’equipaggio era stato addestrato da SpaceX per poter prendere il controllo solo in caso di emergenza. Non è un cambiamento banale, spiega Jonathan McDowel dell’Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics e comporta dei rischi. “Per la prima volta, se i sistemi automatici non funzionano, potresti essere davvero nei guai. Ma ciò dimostra come è cresciuta la fiducia nei software e nei sistemi di controllo che consentono di far volare tutti, senza astronauti professionisti

Le origini dell’idea

Negli anni ’80, la NASA aveva sperato di iniziare qualcosa di simile con lo Space Flight Participant Program. Uno sforzo per dare a vari cittadini privati, ​​l’opportunità di volare nello spazio sullo Space Shuttle. “Si è ritenuto che alcuni degli astronauti professionisti, fossero un po’ riservati nelle loro descrizioni del volo“, afferma l’autore Alan Ladwig, che ha guidato il programma. La NASA voleva persone che potessero comunicare meglio l’esperienza e selezionò un insegnante, un giornalista e un artista.

I membri dell'equipaggio dell'STS-51L (Challenger) sono:  Ellison S. Onizuka, Sharon Christa McAuliffe, Greg Jarvis, Judy Resnik. In prima fila da sinistra a destra: Mike Smith, Dick Scobee e Ron McNair.
I membri dell’equipaggio dell’STS-51L (Challenger) sono: Ellison S. Onizuka, Sharon Christa McAuliffe, Greg Jarvis, Judy Resnik. In prima fila da sinistra a destra: Mike Smith, Dick Scobee e Ron McNair. Credit: NASA

Il programma, tuttavia, giunse a una tragica fine. Il suo primo partecipante, Christa McAuliffe, l’insegnante del New Hampshire, morì nell’esplosione dello Space Shuttle Challenger del 1986, insieme agli altri sei membri dell’equipaggio. Lo Space Flight Participan Program fu annullato di colpo e le convinzioni solide fino a quel momento sullo Space Shuttle si sgretolarono di colpo. Gli esperti prevedevano che avrebbe compiuto centinaia di missioni all’anno, ma nei successivi 25 anni sono stati effettuati solo altri 110 lanci, fino a quando le navette non sono state ritirate nel 2011.

Lo scopo della SpaceX

Durante il volo, sono stati analizzati i dati biologici, tra cui la frequenza cardiaca e il sonno, nonché le loro capacità cognitive per studiare gli impatti sulla salute dello spazio. Al di là degli aspetti scientifici, l’obiettivo dichiarato della missione è rappresentare un punto di svolta nella democratizzazione dello spazio. Inoltre per SpaceX, questo non è altro che un primo passo verso un’umanità multi-planetaria, la visione finale del fondatore e CEO Elon Musk.

Inspiration4 chiude un’estate segnata dalla battaglia dei miliardari Richard Branson e Jeff Bezos per raggiungere l’ultima frontiera: lo spazio. Branson, il fondatore di Virgin Galactic, ha realizzato l’impresa per primo, l’11 luglio, ed è stato seguito dal boss di Blue Origin nove giorni dopo. Ma questi voli offrivano solo pochi minuti di assenza di gravità. La missione di SpaceX era molto diversa. “Questo è il primo volo spaziale orbitale gestito da privati ​​ad avere come passeggeri tutti i cittadini privati e rispetto ai voli suborbitali, è decisamente più ambizioso.“, conclude l’esperto di voli spaziali Jonathan McDowell.

Sofia Bianchi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *