Dopo decenni di proficua collaborazione, la Guerra in Ucraina ha raffreddato i rapporti tra l’agenzia spaziale americana NASA e la russa Roscosmos. Il campo di “battaglia spaziale” è la Stazione Spaziale Internazionale (ISS). A seguito dell’invasione russa in Ucraina alla fine di febbraio 2022, fornire la propulsione alla ISS è diventato un serio problema. Dopo le sanzioni imposte dagli USA e da altri paesi che fanno parte del consorzio della stazione spaziale, sono partite minacce molto poco velate da Mosca. Dmitry Rogozin, direttore generale della Russian State Space Corporation (Roscosmos) ha minacciato l’interruzione della cooperazione nello spazio.
La Stazione Spaziale Internazionale è una stazione in orbita terrestre bassa (LEO), compresa tra i 330km fino a 400km d’altezza. Per tale ragione la stazione ha costantemente necessità di mantenere la sua quota e in caso di oggetti vaganti avere la possibilità di correggere repentinamente la rotta. L’ultimo episodio, ha messo in serio pericolo sia la struttura che l’equipaggio. L’11 Novembre 2021 la ISS ha dovuto compiere un urgente cambio di rotta per evitare una potenziale collisione con un frammento di satellite cinese.
L’alternativa

La NASA afferma che normalmente tutta la propulsione della Stazione Spaziale Internazionale è fornita dai segmenti russi e dai veicoli spaziali cargo russi. La navicella spaziale da carico russa Progress è stata la fonte principale per il rilancio dell’orbita, il controllo dell’assetto e le manovre per evitare i detriti. In alternativa sarebbe possibile utilizzare i propulsori del modulo Zvezda. Tuttavia, questa è l’extrema ratio in caso in cui Soyuz non può svolgere il compito, poiché il propellente a bordo della stazione è limitato. “I propulsori russi vengono utilizzati per il controllo dell’assetto durante eventi dinamici come l’attracco di veicoli spaziali e forniscono il recupero del controllo dell’assetto quando i giroscopi raggiungono il limite di controllo”, ha affermato la NASA (rif.).
La guerra in un Ucraina ha complicato i rapporti tra la NASA e la Roscosmos al punto che gli americani stanno studiando una contromisura in caso in cui i russi facessero fede alle loro minacce. La soluzione ? La navicella cargo Cygnus di Northrup Grumman. Il modulo ha appena condotto con successo un riavvio della ISS lo scorso fine settimana. La Cygnus NG-17 “Piers Sellers” è la prima navicella spaziale statunitense a fornire un sostanziale adeguamento orbitale a la ISS da quando le navette spaziali si sono ritirate nel 2011. “Il reboost della ISS utilizzando Cygnus aggiunge una capacità critica per aiutare a mantenere e supportare la stazione spaziale. Dimostra anche l’enorme capacità che Cygnus offre alla ISS e ai futuri sforzi di esplorazione spaziale”, ha affermato Steve Krein, vicepresidente, spazio civile e commerciale, sistemi spaziali tattici, Northrop Grumman (rif.).
La manovra di Cygnus NG-17

Cygnus ha acceso il suo motore a velocità delta cardanica per un totale di 301 secondi, alzando il Perigeo della stazione di circa 800m ed il suo Apogeo di quasi 200m. Con questa missione il cargo ha mostrato la capacità di poter sostituirsi ad i moduli russi, attenendosi agli elevati standard qualitativi imposti dall’agenzia spaziale statunitense. In realtà già nel 2018, Cygnus ha condotto un test della capacità di reboost producendo una breve combustione di 50 secondi del suo motore principale, aumentando la altitudine di 90 metri.
L’attivazione del propulsore del 25 giugno 2022 è stato in realtà il secondo tentativo di correggere l’orbita della ISS. Cinque giorni prima, la manovra era stata interrotta dopo appena cinque secondi. Northrup Grumman ha affermato che l’interruzione è stata attivata automaticamente ed è stata una “misura precauzionale”. La Guerra in Ucraina, oltre a creare enormi disagi per la popolazione coinvolta e per tutti i paesi che dipendono dai prodotti ucraini, ha messo in atto anche una potenziale e rischiosa crisi spaziale. Nonostante nell’ultimo mese le minacce russe si sono pesantemente raffreddate, il consorzio internazionale ha deciso di ricorrere ad un ulteriore alternativa. La salvaguardia delle missioni a bordo della ISS e la tutela degli astronauti a bordo impone queste ed altre contromisure di sicurezza.