Inizia l'esplorazione scientifica del Rover Perseverance: la ricerca di evidenti segni di vita passata sul pianeta Marte

Il pianeta Marte desta interesse alla comunità scientifica da decenni. La prova di questa attenzione è rappresentata dalle numerosi missioni in atto sul pianeta rosso. L’ultima della NASA, chiamata Perseverance Mars 2020 è la più tecnologicamente avanzata mai messa in atto. La missione chiave del rover Perseverance è l’astrobiologia e la ricerca di segni di vita con la caratterizzazione geologica del pianeta. I dati racconti entreranno in un quadro generale che permetterà di capire come si evoluto climaticamente nel tempo Marte.

Il Rover Perseverance Mars 2020 della NASA sta muovendo il suo braccio meccanico di 2 metri. Ha iniziato testando i rivelatori che trasporta, generando le prime letture scientifiche. Oltre ad analizzare le rocce utilizzando i raggi X e la luce UV, il “laboratorio a sei ruote” scatterà primi piani molto dettagliati di superfici rocciose che potrebbero mostrare prove di attività microbica passata. Il PIXL (Planetary Instrument for X-ray Lithochemistry), è lo strumento per analisi litochimiche a raggi X. Questa strumentazione, delle dimensioni di una scatola, ha sparato i suoi raggi X su un piccolo bersaglio per la calibrazione. Il PIXL ha risposto determinando la composizione della polvere marziana della roccia usata come test.

PIXL, uno dei sette strumenti a bordo del Rover Perseverance della NASA. I diodi luminosi che circondano l'obiettivo fotografico, permettono di scattare foto di bersagli rocciosi al buio. Utilizzando l'intelligenza artificiale, PIXL si basa sulle immagini per determinare la distanza da un obiettivo da scansionare.
PIXL, uno dei sette strumenti a bordo del Rover Perseverance della NASA. I diodi luminosi che circondano l’obiettivo fotografico, permettono di scattare foto di bersagli rocciosi al buio. Utilizzando l’intelligenza artificiale, PIXL si basa sulle immagini per determinare la distanza da un obiettivo da scansionare. Credits: NASA/JPL-Caltech

Questo ha fornito risultati scientifici molto promettenti già in fase di test. Abbiamo ottenuto la nostra migliore analisi della composizione della polvere marziana prima ancora che si osservasse la roccia“, ha affermato Abigail Allwood, ricercatrice principale di PIXL presso il Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA. Questa è solo una piccola parte delle potenzialità di PIXL. Nei mesi avvenire combinando gli altri strumenti del braccio, i dati saranno ancora più completi.

Perseverance: il lab mobile più completo

Grazie ai risultati ottenuti da CheMin del Rover Curiosity della stessa NASA, gli scienziati hanno affermato che il cratere Jezero lago vulcanico miliardi di anni fa, scelto per la missione Perseverance, è un ottimo luogo per la ricerca di eventuali segni di vita passata. Il Rover si sta ora facendo strada sul suo pavimento roccioso pieno di fratture. “Se la vita fosse lì nel cratere Jezero, le prove di quella vita potrebbero essere lì“, ha continuato Allwood. Per ottenere un profilo dettagliato delle strutture, dei contorni e della composizione delle rocce, le analisi chimiche di PIXL possono essere combinate con le mappe dei minerali prodotte dallo strumento SHERLOC e dal suo partner, WATSON

SHERLOC, acronimo di Scanning Habitable Environments with Raman & Luminescence for Organics & Chemicals, utilizza un laser ultravioletto per identificare alcuni dei minerali nella roccia. Nel contempo WATSON acquisisce immagini in primo piano. Gli scienziati utilizzano queste foto per determinare la granulometria, la rotondità e la consistenza, quindi capire come si è formata quella roccia. I primi piani di WATSON hanno già fornito una serie di dati dalle rocce marziane. I ricercatori, hanno rilevato varietà di colori, dimensioni dei grani nel sedimento e persino la presenza di “cemento” tra i grani. Questi dettagli possono fornire importanti indizi sulla storia della formazione, sul flusso d’acqua e sugli antichi ambienti marziani e la loro potenziale abitabilità. 

Combinati con quelli di PIXL, possono fornire un’istantanea ambientale e persino storica del cratere Jezero. “Di cosa è fatto il fondo del cratere? Come erano le condizioni sul fondo del cratere ? Questo ci dice molto sui primi giorni di Marte e potenzialmente su come si è formato Marte. Se abbiamo un’idea di come sia la storia di Marte, saremo in grado di capire il potenziale per aiutare Perseverance nella ricerca di segni di vita” afferma Luther Beegle del JPL, il principale investigatore di SHERLOC. 

Il Team di scienziati

Perseverance è autonomo nel muoversi attraverso il paesaggio marziano. Ma ciò nonostante centinaia di scienziati terrestri sono coinvolti nell’analisi dei risultati e nella pianificazione delle indagini scientifiche da condurre. “Ci sono quasi 500 persone nel team scientifico. Il numero di partecipanti ad ogni azione del Rover è nell’ordine di centinaia. È interessante vedere come tutti questi scienziati si mettono d’accordo nell’analizzare gli indizi, dettare delle priorità e mettere insieme i pezzi del puzzle scientifico del cratere Jezero” ha detto Luther Beegle

Questo sarà ancora più importante quando il Rover Perseverance raccoglierà i suoi primi campioni per un ritorno sulla Terra. Sigillati in tubi metallici posati sulla superficie marziana, una futura missione potrà raccoglierli per riportarli sulla Terra. Nonostante decenni di indagini e missioni Kenneth Williford, vice scienziato del progetto Perseverance ha affermato che “Mars 2020 è la migliore opportunità che avremo nella nostra vita per affrontare questa domanda“. Questa esclusiva combinazione con altri strumenti sul Rover, i rilevatori sul braccio, inclusi SHERLOC e WATSON, potrebbero scoprire, per la prima volta, la vita oltre la Terra.

Le successive missioni della NASA, in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Europea (ESA), invieranno veicoli spaziali su Marte per raccogliere questi campioni sigillati dalla superficie e riportarli sulla Terra per un’analisi approfondita. Inoltre la missione Mars 2020 fa parte dell’approccio di esplorazione Moon to Mars della NASA, che include le missioni Artemis sulla Luna che aiuteranno a prepararsi per l’esplorazione umana del Pianeta Rosso.

Stefano Gallotta

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