Il buco nero M87 studiato prima di sagittarius a*

Conferenza sulla Via Lattea: in arrivo foto di Sagittarius A*?

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Il 12 Maggio 2022, alle 14.50 (12.50 GMT) ora italiana, in una conferenza congiunta tra ESO (European Southern Observatory) ed EHT (Event Horizon Telescope), sarà annunciata una scoperta rivoluzionaria (rif.) sulla Via Lattea. Sono previste ben sei conferenze in diretta da Tokyo, Monaco, Taipei, Città del Messico, Santiago del Chile e Washington DC. Potrebbe essere qualcosa inerente a Sagittarius A* ?

Una “fotografia” di Sagittarius A*?

Il coinvolgimento del team di EHT, autore nell’aprile 2019 del rilascio relativo alla prima fotografia in assoluto di un buco nero, quella di M87, non può fare altro che aumentare le speculazioni circa una nuova immagine ripresa. Si tratterebbe per l’appunto di Sagittarius A*, il “nostro” buco nero al centro della galassia Via Lattea. Il buco nero supermassiccio al centro della galassia Virgo A, la pià grande galassia codificata nelle nostre vicinanze, fu “immortalato” nel 2019 mediante una sinergia di ben otto sofisticati radiotelescopi, sparsi ai quattro angoli del globo: il Large Millimeter Telescope Alfonso Serrano; l’Atacama Large Millimeter Array (ALMA); il James Clerk Maxwell Telescope; il South Pole Telescope; il Submillimeter Array, il Submillimeter Telescope; l’IRAM e l’APEX.

Diverso approccio

Fotografare Sagittarius A* sarebbe un’impresa difficilissima, oltre che uno dei traguardi più importanti mai raggiunti dall’uomo. Il buco nero supermassiccio M87, infatti, pur trovandosi a ben 56 milioni di anni luce dal nostro Sole, ha una massa pari a 6,6 miliardi di masse solari e il suo diametro è di circa 40 miliardi di chilometri. Una grandezza così enorme da poter contenere al suo interno quattro o addirittura cinque volte tutto il nostro Sistema Solare! Sagittarius A*, il buco nero al centro della nostra galassia, la Via Lattea, pur essendo “vicino” 26.000 anni luce, è circa 1600 volte meno massiccio.

La sua massa, infatti, è di circa 4,3 milioni di volte quella del Sole, mentre il suo diametro di circa 44 milioni di chilometri (meno di un terzo della distanza TerraSole). Inoltre, la zona in cui è osservabile dal nostro punto di vista è ricca di gas cosmici e polvere, il che lo rendo estremamente difficile da fotografare. Riuscirci, sarebbe come scattare una fotografia a un’ape posata su un fiore a New York, puntando l’obiettivo verso la Grande Mela… da Lisbona!

Stefano Gallotta

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