L'analisi del campione dell'asteroide Ryugu, raccolto dalla sonda giapponese Hayabusa2 è ricco di molecole organiche essenziali per la vita.

L’asteroide Ryugu è ricco di molecole organiche

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L’asteroide Ryugu è ricco di molecole organiche che potrebbero essere elementi costitutivi della vita. La scoperta è stata fatta quando gli scienziati hanno dato una prima occhiata ad un campione raccolto dalla sonda Hayabusa2

La navicella spaziale Hayabusa2 della Japan Aerospace Exploration Agency (JAXA) ha raccolto campioni da Ryugu, situato a 347 milioni di chilometri dalla Terra, nel febbraio 2019. I campioni sono stati poi riportati sulla Terra nel Dicembre 2020 e sono stati estratti in Giappone nel 2021. Una piccola quantità, 30 milligrammi di quel campione, è stata poi analizzata dal team internazionale di analisi organica della Goddard alla NASA.

Il campione raccolto da Ryugu contiene diverse cosiddette sostanze organiche prebiotiche, inclusi diversi tipi di amminoacidi che sono utilizzati dagli esseri viventi per costruire proteine ​​essenziali. Queste proteine sono fondamentali per regolare le reazioni chimiche e formare strutture come capelli e muscoli. Le molecole trovate possono anche essere create da processi non viventi, come le reazioni chimiche che possono avvenire negli asteroidi.

Gli ingredienti alla base degli esseri viventi

I risultati aggiungono ulteriore credibilità alla teoria secondo cui gli ingredienti di base necessari per dare il via allo sviluppo della vita sulla Terra sarebbero arrivati dallo spazio. “La presenza di molecole prebiotiche sulla superficie dell’asteroide , suggerisce che i grani superficiali superiori di Ryugu hanno il potenziale per proteggere le molecole organiche. Nonostante l’ambiente ostile causato dal riscaldamento solare, dall’irradiazione ultravioletta e dall’irradiazione dei raggi cosmici, ha dichiarato in una nota (rif.) l’autore principale della ricerca pubblicata su Science (rif.), l’astrobiologo Hiroshi Naraoka

“Queste molecole possono essere trasportate attraverso il sistema solare, potenzialmente disperdendosi come particelle di polvere interplanetaria dopo essere state espulse dallo strato più alto dell’asteroide da impatti o altre cause”. Il termine molecole organiche descrive un’ampia gamma di composti con base di carbonio accoppiato ad idrogeno, ossigeno, azoto, zolfo. Questi cinque elementi sono i mattoni di tutte le forme di vita qui sul nostro pianeta.

Tutti i composti che derivano da questi cinque atomi possono essere creati da reazioni chimiche che non coinvolgono esseri viventi. Questo che significa che i processi chimici all’interno degli asteroidi possono creare gli ingredienti per la vita. La ricerca di questi processi chimici che avrebbero potuto portare all’emergere della vita sulla Terra è nota come chimica prebiotica

La prima analisi organica di un asteroide

Nel campione di Ryugu ricco di molecole organiche, sono state trovate anche molecole prebiotiche che si formano in presenza di acqua liquida. L’acqua è essenziale per la vita e fondamentale per formare ammine alifatiche, acidi carbossilici, idrocarburi policiclici aromatici e composti eterociclici contenenti azoto.

“Finora, i risultati degli amminoacidi di Ryugu sono per lo più coerenti con ciò che è stato visto nei meteoriti ricchi di carbonio esposti all’acqua nello spazio”, ha detto il coautore della ricerca Jason Dworkin. Nel campione di Ryugu mancano zuccheri e componenti di DNA e RNA che sono stati scoperti in altri asteroidi ricchi di carbonio. Il team sospetta che questi composti siano presenti in Ryugu, ma sono al di sotto dei limiti di rilevamento data la piccola massa del campione esaminata per questa ricerca.

Questa nuova ricerca rappresenta la prima analisi organica del campione di Ryugu che sarà studiata per molti anni a venire. Le future indagini includeranno il confronto del campione di Ryugu con i campioni dell’asteroide Bennu raccolti nel 2020. “Faremo un confronto diretto tra i campioni di Ryugu e il campione dell’asteroide Bennu quando la missione OSIRIS-REx della NASA li riporterà sulla Terra nel 2023″, ha affermato Dworkin. “Si prevede che OSIRIS-REx restituirà una massa di campioni molto maggiore da Bennu. Questo fornirà un’altra importante opportunità per cercare tracce di elementi costitutivi organici della vita in un asteroide ricco di carbonio”.

Stefano Gallotta

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