La Virgin Galactic dell'istrionico Richard Branson ha rilanciato la voglia di spazio presentando un piano di turismo spaziale per il 2026

Virgin Galactic ed il turismo spaziale

AstroEconomy

Delta è il nome scelto dalla Virgin Galactic per la nuova flotta di veicoli per il turismo spaziale. L’operazione prenderà il via, con un volo a settimana, dal 2026. La compagnia del CEO Richard Branson, imprenditore aerospaziale britannico, ha già effettuato quattro voli suborbitali di prova con equipaggio.

I guai finanziari

Il primo volo di successo, effettuato nel luglio del 2021, è passata alla storia grazie anche a una straordinaria campagna di marketing. Il lancio con a bordo il miliardario inglese ha segnato anche il successo del primo equipaggio completo della SpaceShipTwo. Una anno dopo quella impresa, la Virgin Galactic ha rimandato più volte il ritorno in orbita. La causa sono stati i problemi di fornitura legati alla pandemia per nuovi aggiornamenti della Vss Eve, la navicella madre.

Per queste ragioni molti investitori si sono defilati. I titoli della società del multimiliardario, sono scesi di circa il 90% rispetto a un anno fa. In vista dei risultati trimestrali, l’azienda ha rilasciato alcune dichiarazioni su degli accordi industriali ed annunciando i suoi futuri piani di volo spaziale. Il bollettino ricco di dettagli, annunciava due nuovi contratti di fornitura per Delta e il supporto dell’attuale generazione di SpaceShipTwo per astronauti Axiom.

La società di Branson si è accordata per preparare un astronauta Axiom all’assenza di gravità prima di un volo verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Axiom, con sede a Houston, ha tre voli commerciali prenotati con la SpaceX di Elon Musk: da Ax-2 ad Ax-4, dopo il successo di Ax-1 ad aprile.

Gli accordi commerciali

Le società che produrranno, a partire dal 2023, parti per la flotta Delta sono la Bell Textron. La società americana si è impegnata nella costruzione del sistema che controlla il rientro insieme alle superfici di controllo del volo. La Qarbon Aerospace invece produrrà per la fusoliera e l’ala del veicolo. Lo scorso luglio Virgin Galactic ha stipulato un contratto con la controllata Boeing Aurora Flight Sciences per costruire due nuove navi madre che sono progettate per volare fino a 200 volte l’anno.

Il 2022 si chiude con nuovi annunci per l’azienda di Branson. La Virgin Galactic promette di raggiungere la cifra di 400 voli all’anno per rafforzare la leadership sul turismo spaziale e come se non bastasse lo vuole fare con due nuove navi madre e una flotta di nuovi aerei spaziali. Non resta che aspettare il 2026.

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